Wednesday 7 November 2007

A menina do mar
































Ragazza_mareQuella notte solo un biglietto scritto male sotto il grande portone che dava sulla vecchia strada
Non torno…non mi aspettare.
Lo trovò lei di ritorno dal villaggio. Non disse nulla.
Più tardi Tonio bussò con fragore alla sua porta.
Non cercarlo è all’osteria. Ubriaco.

Non andare parla di lei…ti faresti del male.
Se vuoi resto io qui con te!

Il cuore cessa di battere, mentre le lacrime si comprimono!
Sospira forte non vuole che lui la veda piangere.
Dimmi di lui, dimmi cos’ha.

Parla di lei. Parla di un cuore che non ha più…smarrito anni fa in fondo a quel mare che gli tolse il sorriso…per questo beve e si ubriaca..non trova piu il suo cuore.
Lascialo stare. Non è colpa sua.
Dimmi di più….dove lo perse?
Se punti dritto in direziona di Antalica, passati 7 nodi  e volti di un giro pieno percorrendo a sud ovest, prima che il mare si trasformi in terra, troverai che si erge un enorme scoglio a forma di arca è lì che perse il suo cuore.
Dove vai? Non andare! Ti farai del male.
Percorre la vecchia strada che porta al molo con forza ..le lacrime si mischiano alle prime goccie di pioggia.
Si ferma davanti il vetro dell’osteria. Una sagoma di uomo beve. Lo guarda ancora una volta.
Quando Tonio la raggiunge l’ancora è  già issata.
Dove pensi di andare?amore21
In direzione di Antalica. Vado a recuperare il suo cuore.
Ti farai del male. Un temporale si stà abbattendo su quelle coste.
La barca si adagia sulle onde e le percorre a gran velocità.
Il vento soffia forte. Fa freddo. Il gelo le trafigge il volto, ancora una volta, come tanti anni fa.

Piove. Sempre piu alte si fanno le onde.
Si dice che all’improvviso una, la più alta  con violenza le si fa incontro;dapprima la solleva e poi la sommerge.
Si dice che la poverina invano tentò di farsi spazio tra essa.
Nuotò finchè il fiato glielo consentì, bevette tanta acqua…le forze pian piano iniziarono a lasciarla.
Là da sola in mezzo alla tempesta.

Beveva acqua e pensava a lui…ai suoi occhi, a quel sorriso che quel giorno non tanto lontano, l’aveva fatta innamorare davanti al bancone dell’osteria. Lottava con tutte le sue forze. Direzione Antalica si ripeteva..ma nel frattempo  beveva.
I primi a riempirsi furono i polmoni, il cuore cessò di battere subito dopo.Il corpo vagava dondolato dalle onde.
Le stesse che lo schiantarono contro l’alto scoglio che si ergeva a picco.
Altri raccontano del dio Nettuno che avuta compassione della giovine, e della sua storia, volendole dare la possibilità di esaudire il suo desiderio e di ritrovare quel cuore, nell’attimo stesso in cui ella cedette alle onde la tramutò in un pesce.
Ancora d’inverno i pescatori del molo, se guardano là in direzione di Antalica ,prima che il mare si trasformi in terra, dinnanzi un enorme scoglio a forma di arca, possono vederla saltellare tra le onde, in cerca di quel cuore.


pesce


 

1 comment:

  1. Che bello questo post.


    Lo leggoe lo rileggo e mi sembra sempre che chi lo abbia scritto debba avere un cuore grandissimo.


    Cosi' non se lo perde!

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