Quando ero piccola credevo che la vita fosse fatta di fate azzurre e principi turchini a cavallo.
Ricordo che non avevo ancora imparato a leggere ed a scrivere che ad una domanda della mia mamma su cosa volessi fare da grande risposi con la naturalezza e la spensieratezza di una bambina: la regina.
Quando ero adolescente iniziai a capire che i principi turchini, quelli con un’alta spada, alcune volte si smarriscono per la strada ; che in realtà stanno in sella ad un Ciuco e che il mantello non ha superato la prova candeggio e si ritrova di un celeste sbiadito.
“Si è perso tra le montagne il cavallo e non può venirmi a prendere!Io ho mandato un piccione viaggiatore con scritto di lasciar stare il cavallo e saltare sul primo treno…ma lui mi ha risposto che meritavo il cavallo bianco.”
Ridevano a crepapelle le mie amiche alla libera interpretazione che davo al fatto che preferivo sognare un sogno impossibile che vivere un sogno fac-simile.
Guardo con ansia e trepidazione l’orologio. Manca ancora un’ora all’imbarco del mio volo.
Un filippino che mi siede accanto mi sorride e mi porge un biscotto.
Accetto con cortesia anche se non sembra avere un aspetto invitante. Mi racconta che deve aspettare 8 ore e poi prenderà un volo per andare a trovare la fidanzata a San Paolo.
La ragazza col cappello che mi siede di fronte continua a piangere.
Le passo un Kleenex e mi dice che i distacchi sono sempre dolorosi.
Allora penso che la vita è un sorriso a metà.
Per attraversare la strada della felicità si paga sempre alla fine un pedaggio.
Ma che comunque il prezzo da pagare per assaporare anche un solo briciolo di quell’attimo non è mai troppo alto.
L’aereo decolla. Guardo giù dal finestrino la catena delle alpi innevate e mi sovviene la storia del principe e del cavallo. Sorrido e penso che dovrei chiamare una squadra alpina di pronto intervento.
Tuesday 13 November 2007
De rerum felicitate
Subscribe to:
Post Comments (Atom)
cloppete cloppete
ReplyDeletesolo un saluto!
ReplyDeletesempre grande rox
I sogni finiscono nel momento in cui si smette di sognare. Purtroppo però la vita, spesso, neanche si avvicina a quel "fac-simile"...ma è sempre meglio non accontentarsi.
ReplyDeleteSe poi chiami una squadra alpina intera, beh avri sicuramente più scelta ;)
Un abbraccio
Una squadra alpina di bruttoni!
ReplyDelete